Storia di Milano

L'antica Mediolanum si insinuava in una felice posizione geografica che le ha permesso di essere un fondamentale centro stradale oltre che emporio commerciale di riferimento.

Ma dopo gli anni del benessere fu il turno dei secoli bui a causa delle invasioni dei Goti e dei Barbari: la città riuscì comunque a riprendersi divenendo capofila dell'economia.

Non disponendo di vie d'acqua di fondamentale importanza per i traffici, Milano creò la rete dei Navigli: era l'inizio di uno sviluppo che portò la città a splendere anche nei secoli successivi potenziandosi in particolare sotto i Visconti e gli Sforza che la resero una delle città più forti e progredite.

Milano è da sempre una città operosa nella quale la corsa al benessere era quasi una costante. Con gli Spagnoli Milano alleviò i successi legati all'attività economica e le pestilenze non furono d'aiuto; gli Spagnoli lasciarono la città nei primissimi anni del Settecento e lasciarono il posto alle truppe austriache e piemontesi: Eugenio di Savoia si impossessò di Milano.

Il benessere tornò in seguito alle riforme economiche e fiscali di Maria Teresa d'Austria e Milano accrebbe la propria popolazione sviluppando peraltro un'agricoltura moderna. Lo sviluppo urbanistico fece sì che la città fu annoverata tra quelle più all'avanguardia in Europa.

Ed ecco che agli inizi del Novecento Milano era a tutti gli effetti una città industriale: lo sviluppo economico aveva portato un gran numero di operai e le fabbriche furono all'apice del successo.

All'indomani della Seconda Guerra Mondiale Milano, però, aveva perso molto del suo splendore e ancor peggio le fabbriche subirono danni ingenti. I Milanesi ripartirono quasi da zero e riuscirono a rimettere in sesto la città rendendola ancora una volta gloriosa.